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giovedì 31 dicembre 2015

Tartufi di pandoro



Avete in casa un pandoro e non sapete che farvene? 
Siete sul post giusto.. Come riciclare un pandoro.. 
Premetto che non è il mio dolce preferito, l'unico che sono riuscita ad apprezzare era quello fatto dalla mia amica Chiara per lo scorso capodanno.. Buono, buono e ancora buono! 
Anche quest'anno passeremo la fine del 2015 insieme.. Però, questa volta c'è anche Matteo, un cucciolo di uomo di esattamente 20 gg, quindi farle rifare quello spettacolo di pandoro era una follia.. 
Come dolce avevo previsto un panettone lavanda e cioccolato bianco annegato
nella crema di mascarpone, ma so che lei preferisce il pandoro, quindi ho preparato questi tartufini di pandoro.. L'amicizia.. 


Visto che questo sarà l'ultimo post dell'anno, il numero 61 (anno di nascita della mia mamma), vi auguro di trovare la felicità ovunque essa si trovi...la mia si trova in cucina, ne sono sempre più sicura.. 

Tartufi di pandoro 

1/2 pandoro
2 cucchiai di cioccolato amaro setacciato 
200 ml di panna 
Cocco rape' 

Facciamo a pezzi il pandoro, che detta così sembra una cosa splatter, e mettiamolo in una ciotola.. 
Spolverizziamo con cacao amaro setacciato.. Aggiungiamo la panna poco alla volta e lavoriamo con le mani, finché non si formerà un impasto omogeneo, bagnato il giusto ed uniforme.. Stacchiamo dei piccoli pezzi di impasto e facciamone delle palline, rotoliamole nella farina di cocco ed il gioco è fatto! 


mercoledì 30 dicembre 2015

Strudelino?


Mi piace il Trentino, perché i suoi abitanti hanno capito il mio forte disagio di fronte al loro strudel di mele e hanno creato delle valide alternative per me ed i miei simili.. 
Non mangiare la frutta non è mai stato un problema.. Il problema maggiore è' che non la maneggio, ne ho proprio ribrezzo.. 
Colpa delle mense e delle elementari.. Costretta a mangiare almeno un quarto di tutti i frutti.. L'intervallo per me non era divertente per un cazzo..
Lo passavo di fianco al cestino cercando di eliminare piccoli pezzi di frutta,  a modi mister Bean al ristorante.. 
Lo so che sembra assurdo, ma la costrizione su di me non ha mai fatto effetto.. Più mi dicono di fare una cosa è più non la faccio.. 
Ma.. Esistono eccezioni.. I frutti di bosco, le fragole, l'ananas sciroppato, l'anguria, le pesche sciroppate.. E proprio con quest'ultime ho fatto un fantastico dolce.. 

Strudel di frolla montata alla cannella con pesche sciroppate, marmellata e pinoli tostati 

Per la pasta 

300 gr di farina setacciata 
100 gr di zucchero a velo 
120 gr di burro 
1 uovo 
1/2 bicchiere di latte
1 cucchiaio di cannella 
1 pizzico di sale 

Per la farcia 

1 vasetto di pesche sciroppate 
1/2 vasetto di marmellata di pesche o albicocche 
100 gr di pinoli 

Zucchero a velo per decorare 

Iniziamo dalla pasta.. Setacciamo la farina e lo zucchero a velo e lavoriamoli con il burro.. Aggiungiamo la cannella, l'uovo e continuiamo a lavorare la pasta. 
Se l'impasto è troppo secco, versiamo del latte a poco a poco, fino a che non avremo una pasta bella morbida ma compatta. 
Stendiamola con un matterello cercando di formare un rettangolo.
Farciamo la parte centrale con la marmellata.. Se è molto liquida, facciamola rapprendere mettendola in un pentolino sul fuoco per qualche minuto.. Soprattutto con quelle fatte in casa può capitare.. 
Cospargiamo la marmellata con i pinoli precedentemente tostati in pentola. 
Svuotiamo il vasetto di pesche sciroppate in un colino, in modo che perdano tutto lo sciroppo di glucosio, tagliamole a tocchetti e adagiamole sullo strato di marmellata e pinoli. 
Chiudiamo il nostro strudel, sigillandoli per bene in ogni lato, facciamo dei piccoli tagli sulla parte superiore e inforniamo a 180 per 25 minuti circa. 
Lasciamo raffreddare.. Zucchero a velo in quantità.. 


martedì 29 dicembre 2015

Arancione!


L'arancione è' un colore bellissimo.. Il colore protagonista dell'autunno.. Acceso, felice.. Peccato che sia il colore degli agrumi che io odio.. 
Ecco, se siete amanti degli agrumi, vi avviso che nel mio blog non troverete mai ricette con arance, mandarini, ecc.. Al limite il limone.. 
Lo so, sono così da sempre.. Non ci posso fare nulla, non mangio frutta..
Però, questo è' anche il colore della zucca! 
E visto che dobbiamo disintossicarci da questi pranzi da un milione di calorie, perché non farne una bella vellutata? 
La mia ricetta è un po' alternativa.. 
Ho preso un po' del mio viaggio a Parigi è un po' di un agriturismo che frequento spesso e molto volentieri.. Quindi, una vellutata di zucca e patate aromatizzata allo zenzero con Foie gras.. 

Vellutata di zucca e patate aromatizzata allo zenzero con Foie gras (x2/3 porzioni) 

1/4 di zucca mantovana
4 patate medie 
1/2 scalogno
1 cucchiaino di zenzero 
Parmigiano q.b. 
Foie gras 

Togliamo la buccia della zucca con un coltello, laviamola s tagliamola a pezzi medi. Laviamo le patate, sbucciamole e tagliamole a pezzi.. 
Mettiamo lo scalogno a rosolare con del 'olio, aggiungiamo le verdure e facciamole insaporire qualche minuto, mescolando sempre in modo da non farle bruciare. 
Versiamo l'acqua in pentola, fino a coprire le verdure, non di più, troppa renderebbe la vellutata troppo liquida.. 
Portiamo ad ebollizione, contiamo 15 minuti e le verdure dovrebbero essere cotte e morbide.. Con un minipimer ad immersione frulliamo il tutto, facciamo cuocere per qualche minuto ancora, saliamo, pepiamo e aggiungiamo un cucchiaino di zenzero. 
Serviamo aggiungendo un pezzo di Foie gras al centro del piatto, in alternativa potete mettervi un quadratino di gorgonzola che con la zucca ci sta da dio.. Parmigiano a piacere.. 




lunedì 28 dicembre 2015

Dopo due giorni di riposo.. Si ricomincia a cucinare!


Eh sì, dopo due giorni di meritato riposo e cibo come se non ci fosse un domani sono tornata.. 
Sono andata a respirare un po' di aria natalizia ai mercatini di Trento.. Ma sembrava giugno.. Quindi, bello il Natale a giugno! 
Sole, cielo blu, zero neve.. Non ci sono più le stagioni di una volta! 

Però, ho scoperto un ristorante che vi consiglio caldamente.. Non il solito posto di montagna, una cosa nuova, originale..la locanda Camorz a Mezzocorona.. Andateci, davvero.. La trota salmonata marinara in aceto di lamponi era la fine del mondo.. Per non parlare dell'uovo fritto nella polenta su fonduta di casolet.. Ciao proprio.. 
Tornando a casa, ho capito che l'unica cosa da fare era mettersi a dieta, così non si va da nessuna parte.. 
Quindi, un primo leggero e molto veggie oggi ci stava proprio.. 

Farfalle con crema di pomodorini, fagiolini e basilico (x2 persone) 

140 gr di farfalle 
1 confezione di datterini
150 gr di fagiolini 
1/2 scalogno 
Basilico q.b. 
Parmigiano o pecorino romano 

Oliamo una pentola antiaderente e facciamo soffriggere il nostro scalogno, aggiungiamo i pomodorini tagliati a metà e facciamone un sughetto.. Saliamo e spegniamo il fuoco. 
Mettiamo sul fuoco una pentola d'acqua e portiamola ad ebollizione, saliamo e facciamo cuocere per 10 minuti i fagiolini precedentemente lavati e spuntati ai lati. 
Nella stessa acqua mettiamoci la pasta. 
Nel frattempo con un minipimer frulliamo il nostro sugo, con i fagiolini e il basilico, aggiustiamo si sale se necessario. 
Scoliamo la pasta, facciamola saltare con il sugo e serviamo con una spolverata di parmigiano o pecorino romano. 









venerdì 25 dicembre 2015

Metti in pausa il Natale


E anche sto Natale ce lo siamo levati dalle palle.. Parafrasando uno dei miei film preferiti.. Vacanze di Natale.. Seppur sia un film dell'83, questa frase è sempre attuale.. :-) 
Quanto avete mangiato amici? 
Io non credo che nel mio stomaco ci siano mm disponibili per essere riempiti.. 
Non mangerò mai più.. Ah ma domani vado in Trentino.. Beh, da lunedì non mangerò mai più.. 
Ma, intanto mi godo la mia crema di mascarpone.. 


Crema di mascarpone 

3 uova 
500 gr di mascarpone
120 gr di zucchero 

Separiamo gli albumi dai tuorli. 
Montiamo gli albumi a neve ferma. 
A parte montiamo i tuorli con lo zucchero per qualche minuto, finché il composto non risulterà bello gonfio e spumoso. 
Aggiungere il mascarpone ai tuorli e zucchero e lavorare il tutto per qualche minuto ancora, in modo da ottenere una bella crema senza grumi. 
Unire gli albumi e mescolate a mano con un leccapentola dal basso verso l'alto, molto lentamente per non rischiare di smontare i due composti.. 
Pronta per essere spalmata ovunque.. 


giovedì 24 dicembre 2015

È' la vigilia di Natale!



L'avvento è' giunto al termine.. Finalmente è' la vigilia di Natale! 
E tra un po' inizia il mio film preferito su Italia 1, il Grinch.. 
Cari lettori, il mio blog è' ancora un giovincello, ha solo quasi due mesi, ma questa stramba idea comincia sempre di più a prendere forma.. E tutto questo grazie soprattutto a voi che mi seguite..  
Grazie per le vostre condivisioni e commenti, per una neo blogger come me è' un regalo importante.. 
Vi auguro immensamente di essere sempre felici, perché questa è' l'emozione più importante per affrontare ogni giornata.. 
E visto che è' la vigilia di Natale, vi regalo una ricettina che con la serata si adatta perfettamente. 

Seppie ripiene (x4 presone) 

4 seppie medie 
3 fette di pancarrè 
10 mazzancolle precotte 
30 gr di parmigiano
Prezzemolo q.b. 
Sale 
Pepe 
Olio 

Lavate bene le seppie, toglietene i tentacoli (potete usarli per fare un l'insalata di mare o un sughetto) e asciugatele tamponando con dello sxottex.. 
Nel mixer tritiamo il pancarrè, le mazzancolle, il prezzemolo e il parmigiano.. Aggiungiamo un filo d'olio, saliamo e pepiamo. 
Farciamo le nostre seppie con il ripieno. 
Se serve, chiudiamole con uno stecchino. 


Facciamole cuocere in forno per 20 minuti circa a 180 gradi. 




mercoledì 23 dicembre 2015

E dopo i nidi.. Le uova..

Uova ripiene.. Tipica ricetta pasquale.. 
Ma io amo l'unconventional Christmas e quindi faccio un po' di testa mia.. 


Si, oggi non amo essere contraddetta.. 
Le uova sono un ottimo antipasto per tutte le festività.. Non è che le galline sfornano uova solo a Pasqua.. E poi, chi ha detto che il panettone non si mangia anche a giugno? 
Eh? 
Chi può decidere quando e cosa mangiare ?!?
Non avevo mai pensato a tutte le privazioni a cui ci costringono ogni anno.. 
Io faccio come mi pare e piace.. Sono per la libertà culinaria.. Le regole non mi sono mai piaciute, la libertà di scegliere cosa è giusto o sbagliato per me invece si.. 

#uovapasqualinatalizie (X 4 persone) 

4 uova 
80 gr di tonno 
1 cucchiaio di maionese 
Erba cipollina q.b. 

Facciamo bollire le uova per 6/7 minuti.. 
Raffreddarle in acqua fredda. 
Sbucciamole, tagliamole a metà e rimuoviamone il tuorlo con molta molta cautela.. Frulliamo i tuorli con il tonno (al naturale, o ben sgocciolato), la maionese e l'erba cipollina.. Aggiustiamo di sale, se serve.. 
Mettiamo la nostra crema in una sac a poche e decoriamo i nostri albumi vuoti.. 






martedì 22 dicembre 2015

Nidi


Vi è' mai capitato di vedere un uccello che si costruisce il suo nido? 
Li vedi passare con i loro rametti, uno per volta, e nel giro di poco tempo ti fanno un nido.. Così dal nulla.. Ingegneria animale..
Una volta, ricordo che una mamma piccione aveva creato il suo nido sul nostro balcone, sotto le travi della mansarda.. I piccoli assomigliavano di brutto agli angeli della Thun, costantemente a bocca aperta.. Posso dire di averli nutriti con bucce del formaggio, mi sono sentita quasi come Sid il bradipo, madre di tre dinosauri.. 
Tutta questa premessa sui nidi per arrivare alla ricetta di oggi.. Nidi di pasta fresca al prezzemolo con sugo di gamberi su un letto di vellutata bicolore.. Grazie all 'inventiva del nostro chef al corso.. 

Nidi di pasta fresca al prezzemolo con sugo di gamberi su un letto di vellutata bicolore.. (X5 persone)

Per la pasta 
500 gr di farina
5 uova 
1 cucchiaio di olio
1 mazzetto di prezzemolo 
1 presa di sale 

Per il sugo 
200 gr di mazzancolle
1 costa di sedano 
1 carota 
1 spicchio d'aglio 
Olio 
Sale 

Per le vellutate 
100 gr di zucca 
100 gr di broccoli 
100 gr di burro 
400 gr di panna da cucina

Iniziamo sempre dalla pasta.. Frulliamo le uova con il prezzemolo.. Farina a fontana, in mezzo il composto di uova e prezzemolo, olio e sale..Iniziamo a lavorare la futura pasta, piano piano, cercando di portare a poco a poco la farina verso il composto di uova..impastiamo bene fino ad ottenere una pasta bella morbida e soda. Lasciamola riposare per una mezz'oretta in frigorifero.. 
Puliamo i gamberi, levando l'intestino , quella striscia nera che si toglie facendo un'incisione sulla schiena.. Laviamoli e tagliamoli a pezzetti.. Dividiamolo circa in tre parti.. Facciamo un trito molto grossolano nel mixer di sedano, aglio e carota... Olio in pentola, facciamone un bel soffritto e aggiungiamo poi i gamberi.. Cuociamoli a fuoco basso per 10 minuti circa, saliamo e pepiamo. 

Facciamo bollire separatamente la zucca e i broccoli per circa 15 minuti.. Scoliamo.. Sempre in due tegami separati mettiamoli a rosolare con del burro per qualche minuto, aggiungiamo 200 gr di panna per verdura, frulliamo il tutto, saliamo e pepiamo.  
Stendiamo la pasta, molto sottile, cercando di farne un cerchio.. Dividiamola a metà e arrotoliamo le parti su se stesse..Tagliamo le nostre tagliatelle dallo spessore di un centimetro.. 
Cuociamo la pasta, avendo cura di aggiungere un filo d'olio in acqua prima di metterla in cottura, per pochi minuti. 
Scolare e far saltare con il sugo di gamberi. 
Impiattiamo mettendo sotto la vellutata di broccoli, al centro di essa un cucchiaio di vellutata di zucca, sopra il nostro nido di tagliatelle e gamberi (mestolo da brodo e forchettone, arrotoliamo la pasta con il forchettone nel mestolo) . E il piatto è servito .. 


domenica 20 dicembre 2015

Colatura di alici + scarola = love at first sight


Ho scoperto la colatura di alici quest'estate in Costiera.. Prima di allora, ammetto di non averla mai sentita nominare.. È' un concentrato di alici molto, ma molto saporito.. Non a tutti piace in effetti.. A me si, avevate dei dubbi? 
Come dicevo, è una specialità tipica della costiera, in particolare della cittadina di Cetara.. Da qui le famose alici di cetara.. Cetara è' un paese di pescatori, per certi versi mi ha ricordato molto Marzamemi in Sicilia, paese che io amo follemente..
Sarà che l'atmosfera del sud ha sempre il suo perché..la ritrovi ovunque, perfino in una pizza.. Come questa che vi propongo oggi.. 

Pizza scarola, scamorza e colatura di alici 

1 confezione di preparato per pizza soffice Molino Vigevano 
320 gr di acqua 
2 cucchiaini di sale 
1 filo d'olio
Mozzarella q.b. 
Scamorza q.b.
1 ceppo di scarola
1 cucchiaio di colatura di alici 

Se amate la pizza alta, vi consiglio questo preparato della Molino Vigevano.. È' davvero buonissima! 
Mettiamo il preparato di farina e lievito a fontana su una spianatoia, versiamo l'acqua tiepida in mezzo e l'olio e cominciamo a lavorarla portando verso il centro la farina.. Quando vediamo che l'impasto comincia a prendere forma, aggiungiamo il sale e continuiamo a lavorarla per qualche minuto, finché la pasta non sarà bella soda. 
Lasciamo lievitare per 2/3 ore.. 
Oliamo una teglia e stendiamoci il nostro impasto..lasciamo lievitare ancora per mezz'ora.. Calcolate che con queste quantità vi vengono circa tre teglie rotonde da pizza.. 
Inforniamo senza condimento a 180 gradi per 15 minuti circa.. 
Nel frattempo, tiriamo via le foglie esterne della scarola, tagliamola eliminando la parte bianca e dura delle foglie, laviamola e asciughiamola. Facciamo appassire uno spicchio d'aglio in una pentola con l'olio e aggiungiamo l'insalata. Quando si sarà ristretta e ammorbidita, aggiungiamo un cucchiaio di colatura di alici e lasciamo sfumare  a fuoco molto basso. 
Sforniamo la pizza e condiamo con mozzarella, scamorza e scarola.. Inforniamo nuovamente per 10/15 minuti e poi sarà perfetta per essere gustata.. 





Collorelle


Il Natale per me non è il panettone o il pandoro, per me sono le collorelle.. 
Dolci tipici di Caltagirone, un paese della Sicilia in provincia di Catania, famoso per una scalinata di 144 scalini se non erro, tutta decorata in ceramica.. Caltagirone e' il paese della ceramica per eccellenza.. Se passate dalla Sicilia, non potete non visitarlo.. Vi consiglio di alloggiare al B&B Tre metri sopra il cielo, direttamente sulla scala, dove alla mattina vi offrono una colazione spettacolare su una terrazza con una splendida veduta.. Sono un po' di parte, lo ammetto.. Ma per me Caltagirone significa davvero tanto.. Il viale, gli arancini di Iudica, gli spettacoli alla villa, le colazioni da Scivoli.. E soprattutto, il tabacchino dei miei zii e la casa in campagna degli altri miei zii.. 
Ricordi di una vita, io alla cassa del tabacchino che cerco di tradurre i clienti che parlano in dialetto stretto e sempre io che organizzo sfilate di moda con la tovaglia di mia zia Pina nella veranda.. 
Andarci a Natale, cosa che ahimè no ho mai fatto, significa entrare in una pasticceria e chiedere "le collorelle".. Vi avevo già detto che secondo me le migliori le fa Donatella Scivoli, una persona speciale davvero.. 
Solitamente me le facevo spedire da lei, negli ultimi due anni ho portato questa tradizione calatina direttamente a casa mia.. Eccovi la ricetta di mia zia Aurelia con qualche piccola modifica.. 

Collorelle 

Per la pasta 
1 kg di farina 00 
250 gr di strutto
100 gr di zucchero 
Acqua q.b. 

Per il ripieno 
1 kg di mandorle pelate 
500 gr di zucchero 
1 uovo 
3 albumi 
Aroma fiori d'arancio q.b 
1 cucchiaino di cannella 
1 cucchiaino di noce moscata 

Setacciate la farina ed unitela allo strutto ed allo zucchero e cominciate a lavorare la pasta. Lo strutto già di per se unisce un po' l'impasto, ma dovrete comunque aggiungere dell'acqua poco alla volta.. Andate ad occhio, mettendola appunto un po' alla volta non rischierete di fare danni creando un impasto troppo molle.. Formate una bella palla e lasciatela riposare una notte. 
Anche il ripieno deve riposare una notte.. 
Procedete tritando le mandorle con lo zucchero, unite l'uovo e gli albumi e mescolate.. Aggiungete gli aromi a piacere.. Per intenderci, toccandolo dovrà avere una consistenza compatta, collosa diciamo.. 

Ora facciamo i biscotti! 
Stendiamo la pasta molto ma molto fine.. Se può aiutarvi, l'altezza giusta la otterrete quando vedrete in trasparenza la fantasia della tovaglia che avrete messo sotto.. 
Lasciate un cm circa partendo dall'alto e mettete un salsicciotto di ripieno, richiudere con la pasta lasciata sopra, tagliate il vostro serpentone di biscotto e, a seconda delle dimensioni che vorrete ottenere, tagliatelo in parti parti uguali.. Chiudete le vostre parti in modo circolare, lasciando il buco in mezzo tipo ciambella,  e sigillatele per bene, in modo che in cottura non esca l'impasto.. 


Spennellate i biscotti con un po' di uovo e decorate con zuccherini colorati. 
Infornate a forno statico a 180 gradi per 15/20 minuti, calcolate che non devono dotarsi molto, quindi se sotto sono abbastanza colorati sfornateli.. 
Tenete anche presente che con queste dosi ve ne verranno fuori circa 60/70 .. 






sabato 19 dicembre 2015

Regalo di Natale Homemade..


Trovo che regalare qualcosa fatto con le tue manine sia un pensiero perfetto per qualunque occasione.. Che sia Natale, un compleanno, un non compleanno un dolce fatto in casa fa sempre piacere.. Un regalo unico, perché fatto direttamente da te! 
Io da un po' di anni ho adottato questa formula.. Ho iniziato con dei Muffin, passando per dei Pan di zenzero, arrivando quest'anno alla perfezione della frolla montata.. Con un piccolo aiuto, la sparabiscotti.. 
Eccovi la ricetta! 

Biscotti di Natale di frolla montata (X 60/70 biscotti) 

600 gr di farina 00
400 gr di burro a temperatura ambiente 
125 gr di zucchero a velo 
2 uova 
2 bustine di vanillina 
1/2 bustina di lievito X dolci 
1 pizzico di sale 

Setacciate la farina, il lievito, la vanillina e lo zucchero a velo.. 
Impastare la parte secca con il burro a pezzettini.. Aggiungere le uova a metà lavorazione.. Lavorare il nostro impasto finché non si formerà una palla ben amalgamata di tutti gli ingredienti.. 
Inseriamo l'impasto nella sparabiscotti, spariamo il nostro biscotto direttamente sulla teglia (senza carta forno, burro o 
olio) .. 

Decorare con della granella di zucchero ed infornare a 180 gradi X 10/15 minuti, quando saranno dorati ai lati sfornare..
Ed eccoli qua.. 



 
 

giovedì 17 dicembre 2015

Giorni di caos

Il caos e' quel momento in cui nella testa del gemelli tutte le sue personalità rivendicano i propri diritti.. 
Nella nostra testa si palesano pareri contrastanti su come affrontare le situazioni che la vita ci propone.. 
C'è quella cauta, l'irrazionale, l'iraconda, la peace and love.. E poi, cosa più importante, ognuna di noi ha i propri gusti.. Tra due vestiti voi sceglierete sempre due vestiti, non riuscirete mai a convincere l'altra parte di voi che la vostra scelta è quella giusta.. Rassegnatevi. 
Sono stati giorni di caos, emozioni forti.. Anche troppo.. La cena di natale del corso, grandi grandi grandi emozioni e non solo.. La cucina è' magia.. 


Oggi ci voleva per forza il momento "faccio una torta e mi rilasso".. 

Torta morbidosa ai lamponi 

3 uova 
150 gr di zucchero 
280 gr di farina 00 
1 bustina di lievito 
250 gr di ricotta 
1/2 bicchiere di latte 
1 confezione di lamponi 

Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un impasto bello gonfio e spumoso.. Aggiungere la farina e il lievito setacciati, mescolate e versate la ricotta nell'impatto.. Se risulta troppo asciutto aggiungere il mezzo bicchiere di latte.. 
Versare il composto in teglia, affondare ad uno ad uno i nostri lamponi. 
Inforniamo a 189/160 gradi X 30 minuti.. 





martedì 15 dicembre 2015

Sapori di Costiera....pasta Wuanema & Kozzo..


Questa estate ho avuto il piacere di andare qualche giorno a Napoli per il matrimonio dei Kozzini e una settimana in costiera ad agosto... 
Una vacanza che mi ha dato veramente moltissimo sotto tutti i punti di vista.. Paesaggio stupendo, mare fantastico, cibo superlativo.. 


Non ero mai stata in Campania, il mio battesimo napoletano è' avvenuto proprio il giorno del mio compleanno di questo anno.. Il weekend del matrimonio del mio compariello Kozzo.. 


Testimone del mio matrimonio, amico da quando ho varcato la porta della Maso, compagno di tutto ciò che è divertente.. Una persona che dovreste davvero conoscere..L'amicizia è così.. 
Ci sarebbero tantissimi aneddoti che potrei raccontarvi su di noi.. Tra tutti scelgo questo.. 
Da poco lavoravo in Maso, una collega mi invita a cena a casa sua ed al ritorno, siccome sono molto impedita con le strade, mi perdo ovunque perfino in casa mia, ho chiesto aiuto a Mirko e Kozzo.. 
"Ok Ale seguici con la macchina"
Io ho cercato di seguirli, ma poi ho cominciato a pensare che quella strada non fosse quella giusta.. Il mio istinto diceva così, quindi alla rotonda sono tornata indietro e mi sono persa.. 
Questo episodio ha segnato profondamente la nostra amicizia.. Hanno capito chi ero.. Una ragazza astratta dalle strane convinzioni.. Una rincoglionita, in poche parole.. 
Questa è' la ricetta che dedico con piacere al mio kozzino..tutto il profumo e i sapori della sua terra..  Con affetto.. Ale 

Orecchiette Wuanema & Kozzo (x2 persone) 

140 gr di orecchiette 
1 mazzo di cicoria 
200 gr di pomodorini 
1 cucchiaio di colatura di alici 
1 spicchio d'aglio 
Olio 
Sale 

Mettere sul fuoco una pentola d'acqua per la pasta. 
Mondare la cicoria, togliere le foglie più esterne, tagliarla a listarelle, lavarla ed asciugarla. 
Lavare i pomodorini e tagliarli a metà.. 
Soffriggere l'aglio nell'olio, aggiungere la cicoria e i pomodorini e farli appassire a fuoco molto lento.. Quando la cicoria si sarà ammorbidita, irroriamo il tutto con un cucchiaio di colatura di alici, mi raccomando non abbondate perché è molto forte.. 
Scoliamo la pasta, facciamola saltare con il condimento e serviamo con una bella spolverata di ricotta salata grattugiata.. 





domenica 13 dicembre 2015

Mi invento una pasta!


La pasta per me è un po' come Romeo per Giulietta.. Se solo non fosse un carboidrato... Che poi dico così, ma in realtà quando c'è non mi faccio così tanti problemi.. E quando la faccio raramente rispetto la regola dei 70 gr a testa.. Se sono sola, arrivo a farmene anche 100/150 gr .. + 2 belle scatole da 80 gr di tonno a crudo e ciao proprio.. 
Devo aver preso da mio padre in questo..
Ricordo di quella volta in cui mia madre era andata al mare e ci aveva lasciato un bel contenitore di ragù.. Una sera mio padre arriva, mette su l'acqua per la pasta, ok facciamo gli spaghetti, scola... "Papà ma quanta pasta hai buttato?" 
"Eh una confezione da 1/2 kg"
O.o
Voi penserete.. L'avranno avanzata.. Ed è qui che vi sbagliate.. 
Nel fare la pasta ci vuole estro, come direbbe un mio collega "la pasta si inventa, si crea"..
Ed eccovi quella che mi sono inventata ieri.. 

Farfalle verza e gorgonzola (x2 persone) 

140 gr di pasta 
1/2 verza 
100 gr di gorgonzola 
Sale 
Olio 
Aglio

Tagliamo a metà la nostra verza, incidiamo  la parte bianca più dura e facciamola a listarelle, laviamola e asciughiamola. 
Facciamo rosolare uno spicchio d'aglio nell'olio e aggiungiamo le nostre verze. 
Facciamole cuocere, finché non si saranno ammorbidite per bene. 
Mettiamo sul fuoco una pentola d'acqua per la pasta, portiamola a bollore, saliamo e aggiungiamo la pasta. 
In un altra pentola facciamo sciogliere il gorgonzola, finché non si sarà ridotto a crema. 
Scoliamo le farfalle, facciamole saltare qualche minuto nella saltiera con le verze, aggiungiamo la crema di zola... Da leccarsi i baffi.. 


sabato 12 dicembre 2015

Pizza party


Il sabato sera è' il giorno della pizza per eccellenza.. 
Se non vai tu da lei, lei viene da te.. 
Io sono un po' menosa in fatto di pizze.. 
La margherita non la prenderei mai e poi mai.. O le cose si fanno bene o non si fanno, come dice mia nonna.. Quindi, se dobbiamo mangiarci una bomba calorica, approfittiamone e farciamola alla grande..
Gorgonzola, 4 stagioni, capricciosa, porcini e grana.. Queste sono signore pizze.. 
Poi, non amo la salsa di pomodoro, o per lo meno la reggo solo in piccole quantità, perché sono molto fissata con le pellicine dei pomodori.. È' più forte di me, non riesco a mangiarla.. Di conseguenza, prediligo pizze bianche.. 
Mi piace la pizza alta, ricordo con nostalgia la pizza che facevano nella pizzeria di fianco a Paolino dell'Euromercato.. Mai mangiata una pizza così.. 
Però, siccome sono gemelli, mi piace tantissimo anche la pizza sottile e croccante.. Ho da poco scoperto una pizzeria ottima per questa tipologia.. Coke , si trova sul Naviglio.. Consigliatissima! 
E poi, mi piace molto anche la mia pizza! 
Più la faccio e più mi viene bene.. 
Questa sera ho voluto fare un esperimento... Pizza con farina integrale cacio e pepe.. 
Ecco la ricetta.. 

Pizza con farina integrale cacio e pepe 

200 gr di farina integrale 
200 gr di farina 00 
300 ml di acqua 
1 bustina di lievito di birra 
1 cucchiaino di zucchero 
7 gr di sale 
Olio
2 mozzarelle
Pecorino romano q.b. 
Pepe q.b. 

Mettiamo le nostre due farine a fontana.. 
Facciamo sciogliere il lievito in acqua tiepida e aggiungiamo un cucchiaino di zucchero per attivarlo, mettiamo il tutto al centro della nostra fontana farinosa. 
Iniziamo ad impastare, aggiungiamo il sale quando vediamo che l'impasto si sta rassodando, perché se lo mettiamo prima rischia di ammazzare il lievito.. 
Finiamo di impastare, lasciamo riposare per almeno due ore in una ciotola chiusa con la pellicola trasparente e coperta da un plaid .. Metodi casalinghi per tenere al caldo un impasto.. 
Trascorso il tempo necessario, stendiamo il nostro impasto, mettiamolo nella teglia oliata e copriamola con un canovaccio per farlo lievitare ancora una mezz'oretta.. 
Inforniamo a 180 gradi la nostra pizza bianca, senza condimento.. Dopo 10/15 minuti , sforniamola, irroriamo con un filo d'olio, aggiungiamo la mozzarella tritata, spolverizziamo con una dose mooolto generosa di pecorino romano e pepe.. 
Inforniamo per altri 15 minuti ed ecco la nostra pizza cacio e pepe.. 



giovedì 10 dicembre 2015

Dolci creazioni

Durissima prova al corso.. Creatività.. 
Mi sembrava di essere davanti alla mistery box di Masterchef.. Tra le altre cose, giovedì 17 non ci sono per nessuno..inizia! 
Io e la mia socia Ale abbiamo dato il massimo, ma Saturno contro esiste anche in cucina.. 
Abbiamo preparato una crostata di brise' al basilico con patate, pomodori e scamorza.. Era troppo carina, le avevamo fatto anche le strisce a modi crostata dolce.. Che brutta fine... Caduta dal forno.. 
Come primo, una buonissima pasta rossa alla barbabietola con un sugo di zucchine, ricotta, scalogno e parmigiano.. Una buonissima scoperta!
E, dulcis in fundo.. Una brise' al cioccolato amaro con una crema pasticcera al caco.. Sublime.. 
Io e l'ale potremmo anche cucinare un intero frigorifero, credo.. 
Questo è' il nostro dolce, brevettato da noi eh... Che non mangiamo i cachi per altro.. :-)

Pasticcini di brise' al cacao amaro con pasticcera al caco

Per la brise' 
150 gr di farina
50 gr cacao amaro 
100 gr di burro 
1 cucchiaio di zucchero 
50 ml di acqua 

Per la pasticcera 
Polpa di un caco frullata 
500 ml di latte 
1 tuorlo
100 gr di zucchero 
30 gr farina 
30 gr di fecola 
1 bacca di vaniglia o 1 bustina di vanillina 

Farina e cacao a fontana, burro in mezzo.. Lavoriamo il burro con le mani e incorporiamolo alla farina.. Otterremo un composto sabbioso, aggiungiamo lo zucchero, rimettiamo la farina sabbiosa a fontana ed in mezzo mettiamoci l'acqua.. A poco a poco lavoriamo la farina imburrata con l'acqua, formiamo un bel panetto.. 
Scaldare il latte con la vaniglia..
A parte, mescolate la polpa del caco frullata con il tuorlo , lo zucchero e le farine setacciate. 
Unite il latte caldo filtrandolo con un colino.. 
Rimettete il composto sul fuoco e continuate a mescolare finché non si sarà addensata.. 
Stendete la brise' , bucherellatela, con un coppapasta tagliamola e mettiamola negli stampini per tartellette.. 
Cuociamo in forno per 10/15 minuti a 180 gradi. 
Sfornare, lasciarli intiepidire e farcirli con la crema di caco.. 




Insalatina di mare..

Prove tecniche per Natale.. 
Ormai manca davvero poco, quindi bisogna iniziare a studiare un menù.. 
Ancora non mi capacito di come io sia riuscita a spendere 20 euro per 1 kg di seppie.. Ma soprattutto 1 kg per due è' giusto? È' tanto? È' poco? 
Questo ancora non l'ho capito.. 
C'è da dire però che con l'occorrente per fare le seppie ripiene, ho fatto anche un'insalatina di mare.. Veloce, facilissima e davvero  buona..
Guardate un po' qui.. 

Insalata di mare 
Tentacoli di due seppie
Una decina di mazzancolle 
Prezzemolo
Sale 
Limone 
Olio

Mettete a bollire dell'acqua.
Togliete la parte dura e la coda alle mazzancolle, fate un taglio sulla schiena per tirare via i loro intestini. 
Affettate i tentacoli delle seppie, io li ho tagliati rispettando la loro forma, quindi tentacolo per tentacolo.. 
Quando l'acqua bolle, salate e aggiungete le mazzancolle e i tentacoli. 
Fate bollire per 15/20 minuti. 
Scolate e lasciate raffreddare. 
Condiamo con prezzemolo, sale, pepe, limone ed olio. 




martedì 8 dicembre 2015

Noci, uvetta, pinoli e datteri = Zelten


Ho scoperto questo dolce grazie alla mia amica Ale, bravissima a fare i dolci e mia socia al corso.. Qualche sera fa, mi ha fatto assaggiare questa delizia, un dolce dal sapore di Natale... 
Questa è' la sua ricettina! 

Zelten 

200 gr di farina 00
150 gr di zucchero 
1/2 bustina di lievito 
100 gr di burro morbido 
2 uova 
1/2 bicchiere di latte a temperatura ambiente 
1/2 bicchiere di grappa 
50 gr di uvetta 
50 gr pinoli 
100 gr di noci 
100 gr di datteri (la ricetta originale prevede i fichi secchi) 

Ammollare l'uvetta nell'acqua tiepida , tritare noci e pinoli e sminuzzare i datteri. 
Strizzare l'uvetta ed aggiungerla al resto della frutta secca, bagnate il tutto con la grappa. 
Lavorare il burro morbido con lo zucchero, aggiungere ad una ad una le uova e la farina e il lievito setacciati.. 
Aggiungere il latte a temperatura ambiente a filo. Scolare la frutta secca dalla grappa e aggiungere il tutto al composto. 
Mettere l'impasto in uno stampo da plumcake e far cuocere a 180/160 gradi per 45 minuti .